Festeggia il compleanno di Laura e rendilo ancora più speciale trasformando il tuo regalo in un aiuto prezioso!!
"Festeggiamo insieme la fortuna di poterci abbracciare, vedere, sentire... Festeggiamo aiutando chi non ha questa fortuna ma, grazie alla Lega del Filo d'Oro, può comunque raggiungere importanti traguardi di autonomia e indipendenza. Leggete le loro storie, io non riesco a farlo senza commuovermi per la forza e l'immenso amore di queste famiglie... sosteniamoli insieme!"
Il tuo dono come un prezioso Filo d’Oro
Ai bambini sordociechi più fortunati resta un filo di speranza. È un filo quasi invisibile ma prezioso come l’oro. Sono piccoli residui sensoriali ai quali ci si aggrappa per uscire dall’isolamento. Alla Lega del Filo d'Oro, grazie al lavoro quotidiano di educatori, psicologi, medici e terapisti, questo filo così sottile può diventare un contatto con il mondo e poi un progetto di vita.
I vostri messaggi!
AUGURI DA PALMA RITA
auguroni dai tuoi zii b&r
Perché sei sempre speciale piccola Laury!
Augurissimi da mamma e papà
Conosci l’équipe
“Tutti mi hanno detto di contattare la Lega del Filo d’Oro perché lì avrei trovato il sostegno che cercavo. È stato così!”. A raccontarlo è la mamma di Letizia. Anche se è lei stessa medico, Alessandra non sapeva come aiutare la figlia, perché le competenze necessarie per gestire la sordocecità sono molteplici e specifiche.
Che cosa accade in una settimana
“Ogni persona è unica e di conseguenza lo è anche il nostro andare a identificare i punti di forza di ciascuno” – dice Daniela Raimondi, psicologa del Centro Diagnostico. Dal lunedì, giorno di accoglienza per tutti, al sabato, momento dei saluti, gli ospiti sono seguiti dagli specialisti che preparano il giusto percorso. Scopri come si svolge la settimana di diagnosi.
Il coinvolgimento della famiglia
“Tutti i soggiorni alla Lega del Filo d’Oro sono stati per entrambe una trasformazione”, racconta la mamma. I familiari partecipano direttamente alle attività interdisciplinari individuate dagli specialisti. In molti sperimentano per la prima volta una relazione con il proprio caro, prima impossibile per l’isolamento creato dalla sordocecità.