Partecipa alla raccolta fondi organizzata in occasione del Belgioso Mini Art Festival e trasforma la tua passione in un aiuto concreto per chi non vede e non sente
Siamo un gruppo di pittori di miniature ed amici che hanno deciso di creare un evento di gioco e condivisione, il cui ricavato sarà totalmente devoluto per aiutare i bimbi sordociechi a crescere. Warhammer 40000 per noi è motivo di aggregazione e di crescita a livello artistico e sociale. Vogliamo quindi condividere il nostro piccolo mondo con voi
Il tuo dono come un prezioso Filo d’Oro
Ai bambini sordociechi più fortunati resta un filo di speranza. È un filo quasi invisibile ma prezioso come l’oro. Sono piccoli residui sensoriali ai quali ci si aggrappa per uscire dall’isolamento. Alla Lega del Filo d'Oro, grazie al lavoro quotidiano di educatori, psicologi, medici e terapisti, questo filo così sottile può diventare un contatto con il mondo e poi un progetto di vita.
I vostri messaggi!
Grazie a tutti per questa bellissima iniziativa!
Visto che non avevo fatto in tempo all’evento lo faccio ora 😊
Da Luca Paolo e Giacomo
PittArt Love
Un piccolo pensiero
Un piccolo pensiero
Bravi
Un piccolo pensiero
Conosci l’équipe
“Tutti mi hanno detto di contattare la Lega del Filo d’Oro perché lì avrei trovato il sostegno che cercavo. È stato così!”. A raccontarlo è la mamma di Letizia. Anche se è lei stessa medico, Alessandra non sapeva come aiutare la figlia, perché le competenze necessarie per gestire la sordocecità sono molteplici e specifiche.
Che cosa accade in una settimana
“Ogni persona è unica e di conseguenza lo è anche il nostro andare a identificare i punti di forza di ciascuno” – dice Daniela Raimondi, psicologa del Centro Diagnostico. Dal lunedì, giorno di accoglienza per tutti, al sabato, momento dei saluti, gli ospiti sono seguiti dagli specialisti che preparano il giusto percorso. Scopri come si svolge la settimana di diagnosi.
Il coinvolgimento della famiglia
“Tutti i soggiorni alla Lega del Filo d’Oro sono stati per entrambe una trasformazione”, racconta la mamma. I familiari partecipano direttamente alle attività interdisciplinari individuate dagli specialisti. In molti sperimentano per la prima volta una relazione con il proprio caro, prima impossibile per l’isolamento creato dalla sordocecità.