Partecipa all'iniziativa di Claudio e Manuele pedalando con il cuore vicino a chi non vede e non sente
Siamo Claudio e Manuele, due amici appassionati di viaggi e attività all'aperto. Abbiamo deciso di fare un piccolo viaggio in bici con lo scopo di aiutare i ragazzi che non hanno avuto la nostra stessa fortuna. Partiremo da Trecastelli (AN) sabato 21 settembre per arrivare in Piazza San Marco a Venezia. Potrete unirvi a noi pedalando anche solo per un breve tratto del percorso, non siamo certo dei professionisti e potrete supportare la nostra causa facendo una donazione ai nostri amici della LEGA DEL FILO D'ORO con la quale siamo orgogliosi di collaborare. Seguiteci sulla nostra pagina Instagram ViaggiatoriNONturisti per avere maggiori dettagli su partenza ed eventuali soste lungo il percorso
Il tuo dono come un prezioso Filo d’Oro
Ai bambini sordociechi più fortunati resta un filo di speranza. È un filo quasi invisibile ma prezioso come l’oro. Sono piccoli residui sensoriali ai quali ci si aggrappa per uscire dall’isolamento. Alla Lega del Filo d'Oro, grazie al lavoro quotidiano di educatori, psicologi, medici e terapisti, questo filo così sottile può diventare un contatto con il mondo e poi un progetto di vita.
Conosci l’équipe
“Tutti mi hanno detto di contattare la Lega del Filo d’Oro perché lì avrei trovato il sostegno che cercavo. È stato così!”. A raccontarlo è la mamma di Letizia. Anche se è lei stessa medico, Alessandra non sapeva come aiutare la figlia, perché le competenze necessarie per gestire la sordocecità sono molteplici e specifiche.
Che cosa accade in una settimana
“Ogni persona è unica e di conseguenza lo è anche il nostro andare a identificare i punti di forza di ciascuno” – dice Daniela Raimondi, psicologa del Centro Diagnostico. Dal lunedì, giorno di accoglienza per tutti, al sabato, momento dei saluti, gli ospiti sono seguiti dagli specialisti che preparano il giusto percorso. Scopri come si svolge la settimana di diagnosi.
Il coinvolgimento della famiglia
“Tutti i soggiorni alla Lega del Filo d’Oro sono stati per entrambe una trasformazione”, racconta la mamma. I familiari partecipano direttamente alle attività interdisciplinari individuate dagli specialisti. In molti sperimentano per la prima volta una relazione con il proprio caro, prima impossibile per l’isolamento creato dalla sordocecità.