Psicologa, alla Lega del Filo d’Oro da trent’anni, Daniela Raimondi collabora con il Centro Diagnostico fin da quando esso è nato, nel 1993. «Mi occupo di accogliere le famiglie che dopo il primo contatto con l’assistente sociale chiedono di iniziare il percorso con noi», sintetizza. Il suo – ci tiene a sottolinearlo – è «un lavoro di équipe» con operatori, logopedisti, fisioterapisti, figure sanitarie... «A me spetta il coordinamento, per poter avere tutti un quadro generale e insieme definire gli obiettivi riabilitativi per ciascuna persona» spiega. Tante le figure che entrano in gioco, in un iter ben preciso ma che non si ripete mai identico. «In pratica c’è un tessuto-base su cui però si va a intervenire in modo sempre diverso, perché ogni utente è differente», continua.
Anche dopo trent’anni quindi «qui è impossibile annoiarsi: ogni persona è unica e di conseguenza lo è anche il nostro andare a identificare i punti di forza di ciascuno. Questo è un lavoro a cui non ci si abitua mai». Trascorso il periodo della valutazione o del trattamento residenziale a Osimo, quando l’utente torna a casa, Daniela continua ad essere un punto di riferimento. «Fra i miei compiti c’è anche quello di essere di supporto alla famiglia. I genitori ad esempio possono chiedermi spiegazioni pratiche sui comportamenti da tenere» spiega.
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Arrivata alla Lega del Filo d’Oro «quasi per caso», Daniela ci ha speso metà della vita. Non ha mai voluto cambiare perché «qui ho tanti stimoli e ogni settimana, quando arrivano le persone nuove, il confronto tra colleghi porta a uno scambio di conoscenze che fa crescere continuamente, perché la sfida ogni volta diversa è creare attorno a ciascuno un percorso su misura».