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Secondo Ernestino fare il volontario alla “Lega” dà “dipendenza”: si creano rapporti autentici e bellissimi

Ernestino, volontario tutto fare, è una figura preziosa e indispensabile al Centro di Modena: lui del resto, senza la “Lega” non può davvero stare!

Non c’è un’età standard per diventare volontario della Lega del Filo d’Oro: accade quando deve accadere, quando ci si sente chiamati a uscire dalla propria quotidianità, magari quando gli impegni di lavoro lasciano il passo alla pensione e si decide di donare il proprio tempo. È quanto accaduto a Ernestino, modenese e volontario della Lega del Filo d’Oro dal 2013.

Tutto inizia dalla voglia di sostenere chi può avere bisogno del suo aiuto e su suggerimento della nipote partecipa al corso di formazione della “Lega”. Per diventare volontario infatti, è necessario avere una formazione specifica, sapere come relazionarsi con le persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, conoscere il lavoro degli operatori e agire a sostegno di esso, senza vanificarlo con comportamenti dettati dal buon cuore, come magari volersi sostituire ai sordociechi in qualche azione che invece fa parte della routine quotidiana e che quindi vanno compiute in prima persona.

 

Ernestino inizia a frequentare il centro Lega del Filo d’Oro nella sede di Modena e non ne esce più. Trova una familiarità che rende il centro “casa”, rimane colpito da come si relazionano operatori e ragazzi.

Nascono amicizie, si creano rapporti che crescono e maturano negli anni.

Ernestino si definisce un po’ il jolly della situazione e si occupa di tanti servizi esterni, come il giro delle farmacie o degli uffici pubblici.

Durante i primi mesi della pandemia è andato da Modena a Lesmo per portare mascherine e guanti e poi ha aiutato a registrare video e messaggi sonori con racconti letti da lui e da altri volontari, diventati in seguito video grazie agli interpreti Lis. Ha fatto sentire la sua presenza, anche nei momenti più complessi.

 

Ernestino e i tanti volontari che da decenni animano le giornate delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale aiutate dalla Lega del filo d’Oro, sono l’esempio dell’importanza del volontariato, ma dimostrano anche quanto sia giusta e quanto funzioni la scelta di preparare i volontari in maniera precisa e specifica. È preziosa anche l’attenzione a valori come il lavoro del singolo e la sua maturazione man mano che passa del tempo all’interno della Lega dei Filo d’Oro.

Una crescita personale che fa cambiare obbiettivi di vita, che fa sempre trovare il tempo per portare avanti gli impegni presi, che crea rapporti autentici e bellissimi. Insomma, per usare le parole di Ernestino, la “Lega” dà dipendenza: è difficile fare a meno di tutto questo, quando ci si mette davvero il cuore. Come fanno, da cinquant’anni, i volontari della Lega del Filo d’Oro: come potreste fare anche voi!

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