Un’estate leggerissima: soggiorni più brevi hanno permesso il ritorno alla socialità dopo tanti mesi di solitudine
I soggiorni brevi, organizzati da giugno a settembre, sono stati la soluzione per non fare mancare svago e nuove esperienze, nonostante la pandemia
Anche quest’anno, purtroppo, la pandemia ci ha costretto a rinunciare ai tradizionali soggiorni estivi, uno degli appuntamenti più attesi dalle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Non abbiamo però rinunciato a proporre occasioni di evasione dalla routine, di socialità e di svago, di nuove esperienze.
Così, da giugno a settembre, sono stati organizzati oltre 20 soggiorni brevi, cui hanno partecipato in piccoli gruppi circa 80 persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e oltre 50 volontari, rimanendo all’interno della propria regione: mare, laghi, agriturismi e città d’arte.
Questa nuova modalità di vacanza è piaciuta molto e il bilancio per tutti i partecipanti è stato positivo. Basta ascoltare i loro racconti che parlano di mare, tuffi in piscina, passeggiate, ma soprattutto di sorrisi ritrovati e di nuove amicizie. È la vita che torna, quella che ha resistito anche in questo anno terribile.