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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
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Sosteniamo le persone sordocieche e con disabilità sensoriale e le loro famiglie.
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Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
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Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Edoardo+con+educatrice+x+lp+adotta
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60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme.
Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
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Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
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La piccola Giulia, utente della Lega, sorride mentre è al lavoro con l'educatrice davanti ad un tavolo e sposta lettere e numeri calamitati
Le nostre storie

In Giulia c’è un mondo di emozioni e ora può esprimerle!

Giulia è nata nel buio e nel silenzio. Oggi sta scoprendo il mondo con una "squadra di draghi" al suo fianco, e ha imparato a ridere!

Giulia ama ridere: lo fa spesso da quando è arrivata alla Lega. E di notte dorme, come qualsiasi bambino della sua età dovrebbe fare.

Lo racconta mamma Monica, che finalmente può narrare gli sprazzi di luce che sono arrivati ad alleggerire la vita di sua figlia.

Una vita che parte in salita già dalla gravidanza: i medici avevano già informato i genitori che la loro bimba sarebbe nata cieca. Quello che non sapevano era che fosse affetta anche da sordità; e la sordocecità, come ripeteva Sabina Santilli, fondatrice della Lega del Filo d’Oro, è una condizione unica e diversa che non può essere considerata una summa di queste due disabilità. La persona con sordocecità ha esigenze speciali, che necessitano di un’educazione e riabilitazione uniche e a sé.

A 18 mesi si cerca di ovviare all’assenza di udito con un impianto cocleare, ma non si ottiene il risultato sperato: Giulia continua ad essere sofferente e insofferente, spesso arrabbiata. Una rabbia che sale anche durante gli spostamenti in auto, per recarsi a fare le terapie che dovrebbero aiutarla a migliorare la sua situazione, ma ogni sforzo si rivela inutile e la bambina perde rapidamente i progressi raggiunti.

Poi, ogni attività riabilitativa viene interrotta durante l’epidemia di Covid-19 e l’isolamento di Giulia si fa ancora più buio e silenzioso.

A settembre del 2020 Giulia e la sua famiglia arrivano a Osimo: qui la prospettiva cambia. Il percorso è faticoso ma ricco di risultati e non si può sprecare nemmeno un minuto. La mamma di Giulia sa che la crescita di sua figlia è una corsa contro il tempo, una gara a ostacoli dove tutti devono fare la loro parte e farla al momento giusto. Giulia adesso mangia da sola, ha recuperato il controllo sfinterico, comunica con le persone.

Giulia+testimonianza
Mamma di Giulia

Giulia ha la fortuna di avere attorno a sé undici “draghi”:

alla “Lega” sono tutti incredibili.

Giulia parla, per la prima volta da quando le hanno messo l’impianto, a 8 anni, quando ormai nessuno si aspettava più che potesse farlo.

Ora può finalmente comunicare alla mamma e al papà le sue emozioni. E loro possono finalmente scoprire cosa si prova quando un figlio ti abbraccia e ti dice di volerti bene.

Cosa le riserva il futuro? Giulia tornerà a Roma, dopo gli anni trascorsi presso il Centro di Osimo, ma lei e la sua famiglia non si sentiranno più soli e isolati. Anche lì la Lega del Filo d’Oro continuerà a sostenerli e supportarli nel loro percorso, grazie alla Sede Territoriale attiva nella capitale.

Ma se tanta strada è già stata fatta, il viaggio di Giulia è appena cominciato: continuerete a restarle accanto?

Giulia, bambina sordocieca di 8 anni seguita al Centro di Osimo, è seduta sul pavimendo di un'aula educativa del Centro Nazionale e sorride
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