Fare l’infermiera alla Lega del Filo d’Oro significa essere professionale professionista un attimo prima, quando vanno somministrate le terapie e diventare mamma un attimo dopo, quando bambini e ragazzi hanno bisogno di un abbraccio o di una coccola per affrontare quel passaggio doloroso o fastidioso.
Katiuscia Bonamonte è infermiera presso il Centro di Osimo e lì accoglie piccoli e grandi con un sorriso. In ambulatorio gli operatori indossano camici colorati e riescono a restare in equilibrio sospesi su un filo sottile: quello che unisce l’essere medici che sanno far bene il proprio lavoro, a quello di persone che sono vicine e capiscono le esigenze complesse di chi non vede e non sente.
Loro sanno quanto è importante giocare con i bambini e i ragazzi, avere pazienza, rispettare i loro ritmi. A volte assistono a momenti di difficoltà, perché gli utenti sono spaventati e magari non possono nemmeno esprimere a parole quello che stanno vivendo.
Ma Katiuscia sa quanto sia preziosa ogni sfaccettatura del suo ruolo, sia quando si trova a fare terapie in modo professionale, distaccato sia quando si trova a coccolare i suoi piccoli pazienti e magari rimboccare loro le coperte. Ci sono bambini che hanno sofferto tanto, che arrivano da ospedalizzazioni infinite e allora con loro si canta, magari ripetendo le canzoni sentite dalla mamma, oppure Katiuscia prende le loro manine e se le passa sul viso, così avvertono l’espressione che ha e si rilassano. Funziona sempre, anche di notte, quando sono inquieti e hanno bisogno di essere consolati.
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