La Lega del Filo d'Oro alle prese con le conseguenze del Coronavirus: le parole del Presidente Rossano Bartoli
Dal 10 marzo 2020, causa Coronavirus, è stata sospesa l’attività dei Trattamenti a Termine, Servizi Diurni e Servizi Territoriali. Funzionanti, seppur con attività ridotta e con le ovvie problematiche del caso, i Centri Residenziali di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese.
Esprimo vicinanza e sostegno alle persone sordocieche e alle loro famiglie. Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano una condizione estremamente difficile quelle che non devono essere dimenticate e confido che le Istituzioni, al di là della stretta emergenza, possano dare una risposta anche a loro. – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d’Oro – Inoltre mi preme rivolgere un forte ringraziamento ai nostri dipendenti incluso medici, infermieri, operatori, educatori, terapisti e psicologi nonché a tutti i collaboratori perché prestano servizio con abnegazione nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d’Oro e sono anche loro in prima linea per continuare ad assistere e curare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che accogliamo nelle nostre strutture.
Le persone con disabilità legate alla vista e all’udito, nella maggioranza dei casi, hanno bisogno di assistenza continua. Per loro e i loro familiari, l’epidemia di Covid-19 è estremamente rischiosa. Data la minorazione sensoriale, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare, conoscere l’ambiente circostante e interagire con il mondo esterno.
Dobbiamo poter garantire assistenza e cura in sicurezza alle persone sordocieche e alle loro famiglie e al nostro personale, oltre a riprendere al più presto le attività educativo riabilitative.
Ce lo chiedono le famiglie che da sole stanno sopportando un carico enorme di fatica e preoccupazione, lo dobbiamo alle persone e ai bambini sordociechi con cui abbiamo iniziato percorsi terapeutici riabilitativi e che rischiano di perdere i progressi fatti se non riprendono i trattamenti.
Ci stiamo facendo carico di un impegno economico ingente e straordinario che non riusciremo a sostenere ancora molto a lungo senza anche i ricavi provenienti dalle Istituzioni, sospesi a causa della chiusura obbligata di alcuni servizi, e fondamentali per sostenere il funzionamento delle nostre sedi in dieci regioni d’Italia.
Per questo chiediamo il sostegno di tutti.