Una formazione di qualità, il tempo per investirci, il riconoscere che la crescita di uno fa crescere tutto il gruppo
Per la Lega del Filo d’Oro la formazione è davvero un investimento.
È ciò che rende possibile – anche nella disabilità più complessa – lavorare per incrementare le abilità presenti in ogni persona.
È stato così per Nicola Anzelmo, da cinque anni Direttore del Servizio Educativo del Centro di Molfetta della Lega del Filo d’Oro, che si è avvicinato come volontario.
«Era il 1998, l’estate dopo il diploma: dovevo scegliere a quale facoltà iscrivermi e partecipai a un soggiorno estivo come volontario» ricorda. «Da quel momento la sordocecità ha dettato tutto il mio percorso».
Anzelmo si iscrive a Scienze dell’Educazione: il primo passo lo ha dettato la passione.
Dopo la laurea, quando entra alla “Lega” come operatore, scopre però un’altra dimensione cruciale, quella della competenza: «Ho avuto l’opportunità di recarmi a Osimo e lì ho visto lavorare sul campo alcuni professionisti esperti, che sono diventati dei “pilastri” fondamentali per la mia formazione: da loro ho imparato tantissimo».
Per chi lavora con un’utenza tanto particolare, l’esperienza maturata sul campo deve sempre essere sistematizzata in una cornice teorica e supportata dalla ricerca sperimentale, dalle indicazioni che arrivano dall’ambito internazionale, dall’aggiornamento continuo sui metodi di intervento, sulle strategie di valutazione, sui nuovi ausili.
Non solo: la formazione serve anche per far sì che chiunque lavori alla Lega del Filo d’Oro condivida lo stesso metodo e la stessa passione. Al di là delle tecniche, infatti, contano anche l’atteggiamento, lo sguardo, lo stile: qualcosa che non si può insegnare ma che si può tramandare. Alla Lega del Filo d’Oro anche questo è un valore, perché alle persone la passione arriva prima del metodo.