Agostino ha 20 giorni quando viene operato al cuore. 20 giorni in cui si sono già palesati così tanti problemi da schiacciare quasi mamma Samuela e papà Stefano, che non immaginavano nulla di quello che li aspettava.
Quel bimbo tanto atteso, che il fratellino Tommaso non vedeva l’ora di conoscere, ha la sindrome di Charge che comporta disabilità a vista e udito. Che Agostino sia un combattente, lo dimostra fin da subito. Un ricovero dietro l’altro, un’operazione dietro l’altra, affinché il suo cuore continui a battere, per farlo respirare, per fare fronte agli infiniti problemi che la sindrome di Charge porta con sé.
A differenza di altre sindromi, questa non porta il nome del suo scopritore, ma è l’acronimo degli organi colpiti, dei sei problemi che provoca. Ogni lettera una montagna da scalare, per Agostino e per la sua famiglia, come il coloboma che non gli permette di vedere da un occhio e la malformazione all’orecchio, che non lo fa sentire bene.
Dopo sei mesi trascorsi in ospedale, Agostino torna finalmente a casa: finalmente l’abbraccio dei nonni.
Ma i suoi genitori sanno che questa non è la fine di nulla, è solo un nuovo inizio. E c’è un’altra casa che li attende per conoscere Agostino, quella della Lega del Filo d’Oro. La sede di Osimo è a pochi chilometri da casa. Qui accade l’inatteso. Agostino, già al primo incontro, viene visto come un bambino con grandi potenzialità.
Un bambino di pochi mesi che ha bisogno di giocare, di capire quanto possa essere piacevole un abbraccio, di percepire che intorno a sé esiste un mondo straordinario, nel quale lui può e deve essere protagonista.
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Con il tuo aiuto, possiamo fare ancora molto per Agostino e la sua famiglia.
Grazie a te potrà continuare il suo viaggio.
Attraverso donazioni ricorrenti, riusciamo a garantire servizi, assistenza e aiuti a un numero sempre maggiore di bambini con sordocecità e disabilità multiple e ai loro genitori nei nostri Centri in tutta Italia.
Si chiama diagnosi precoce quella che la “Lega” effettua sui bambini così piccoli e la diagnosi ha iniziato a illuminare i Sì di Agostino.
Un residuo di vista, la possibilità di camminare, il desiderio di comunicare attraverso la LIS studiata anche dalla mamma per poter parlare con lui. Sono tanti i traguardi grandi e piccoli raggiunti negli anni, frutto di un lavoro intenso, di una strada tracciata tutta per lui dagli operatori e dai medici, possibile grazie alla generosità di molti.
Alla Lega del Filo d’Oro si nasce un’altra volta, come è successo ad Agostino e si cresce, come sta facendo lui, circondato dall’amore della famiglia, degli operatori e dal tuo amore!