La musica ha rispetto, non aggredisce, ma ha la stessa forza di un abbraccio. Ed è un abbraccio di vibrazioni e note lontane, quelle che percepiscono i bambini disabili sdraiati sul pianoforte di Fiammetta Santoni. Da tanti anni la musicoterapia è diventata una presenza costante nelle attività della Lega del Filo d’Oro, proprio lì dove sembra più strana e incongrua la sua presenza. Come fa una persona sordocieca a percepirla? Che allegria può dare una canzone ad un bambino con una pluridisabilità psicosensoriale? Le note di Fiammetta rispondono a tutte queste domande.
I bambini si sdraiano sul suo pianoforte per lasciarsi cullare, mentre il ritmo dei pezzi musicali li coinvolge e li trascina fuori dal loro mondo. A volte succedono piccoli miracoli e allora anche il mondo più chiuso, il bambino più lontano, che nella vita di tutti i giorni è un palloncino che volta altissimo, viene tirato dentro la stanza come legato ad un filo invisibile, il filo d’oro della musica, fino a voler provare a muovere le braccia (che prima non muoveva) per suonare o a voler parlare, a fronte di una vita senza parole.
Ne ha tanti di aneddoti da raccontare, di sorrisi ricevuti, di emozioni suscitate. Ma Fiammetta spiega anche che la musicoterapia non è un momento piacevole fine a se stesso: è la chiave che apre la porta della comunicazione per tanti bambini e ragazzi.
I suoi allievi spesso arrivano accompagnati da genitori sconsolati che pensano che non ci sia nulla da fare, ma la musica trova sempre la strada giusta da percorrere per arrivare. E aiuta a realizzare gli obbiettivi che l’equipe multidisciplinare si è prefissata: quell’autonomia e quell’autodeterminazione che sono alla base del lavoro della Lega del Filo d’Oro.
Si crea un rapporto con il mondo esterno, si usano “stratagemmi” che mostrano come il metodo cognitivo sia stato negli anni plasmato per creare un metodo “Lega”. Stringere una maracas è il primo passo verso tenere un cucchiaio in mano e mangiare da soli, voler suonare il pianoforte può portare a far muovere braccia e gambe e dire una filastrocca significa percorrere il lungo viaggio che va dal silenzio al comunicare.
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Le note sono una miccia e dal 1987 Fiammetta, con la sua dolcezza e la sua positività, accende la vita di tanti bambini e ragazzi.
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