Giornata Internazionale della Sordocecità: Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, sull'importanza del 27 Giugno
Diritto al lavoro: la strada per il pieno riconoscimento dei diritti delle persone con sordocecità è ancora lunga.
Il 27 giugno 1880, negli Stati Uniti, nasceva Helen Keller.
La prima persona sordocieca al mondo a emanciparsi, a conseguire la laurea, ad attivarsi per i diritti propri e delle altre persone sordocieche, squarciando il velo oscuro e muto che opprimeva le persone con questa disabilità.
Noi sordociechi di tutto il mondo ci identifichiamo nella sua storia, grazie a lei possiamo riconoscerci come comunità, e chiamiamo le nostre conferenze internazionali “Helen Keller Conferences”. Per questo, la Giornata Internazionale delle Persone con Sordocecità, non poteva che essere il 27 giugno.
Nonostante i notevoli progressi scientifici, tecnologici e sociali che hanno migliorato notevolmente la nostra condizione dall’epoca in cui Helen Keller muoveva i suoi primi passi di attivista, per raggiungere il riconoscimento della sordocecità e la piena inclusione delle persone sordocieche il lavoro da fare è ancora tanto.
Già, il lavoro…
Un diritto talmente importante che la nostra Costituzione, all’articolo 1, lo eleva a fondamento stesso della Repubblica.
La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità – cui l’Italia aderisce dal 2009 - sancisce il diritto al lavoro, su base di parità con gli altri.
Ciò include il diritto all’opportunità di mantenersi attraverso il lavoro che le persone scelgono o accettano liberamente.
Questo diritto, in Italia è garantito dalla legge 68/99, attraverso la costruzione di un collocamento mirato e la previsione di quote di personale con disabilità che i datori di lavoro sono tenuti ad assumere in base al numero totale dei dipendenti.
I diritti scritti sono importanti, ma è più importante ancora che nasca e si difffonda tra le persone una cultura dell’inclusione.
E questo è il grande lavoro che tutti noi dobbiamo fare ogni giorno.