Conoscere la realtà delle persone sordocieche: le parole di Laura Mondaini, psicologa Attività Associative e Volontariato
Le parole di Laura Mondaini, psicologa Attività Associative e Volontariato:
Fare domande “fuori dal comune” serve per conoscere la realtà delle persone sordocieche oltre i modelli e i concetti che si associano solitamente alla disabilità.
Nell’immaginario collettivo la diversità è un ostacolo, un limite, ma le aspirazioni, i desideri e gli interessi delle persone sordocieche sono come quelli di tutti.
Essere nel mondo è il primo obiettivo e per realizzarlo lo straordinario deve diventare ordinario. Come? Ponendo le persone sordocieche in primo piano, attori del proprio destino, costruendo intorno a loro attenzione mirata e supporti concreti per sviluppare opportunità e potenzialità. Questi sono i princìpi che guidano il lavoro del Comitato delle persone sordocieche e i percorsi di vita indipendente, le iniziative socio-ricreative e i soggiorni vacanza: gestire in prima persona esperienze e relazioni sono requisiti essenziali dell’autonomia.
Francesco e Giona hanno disabilità sensoriali ma orizzonti ampi, sanno di essere risorsa anche per gli altri, incoraggiano con forza, si rendono disponibili e si espongono al mondo esterno, assumono responsabilità.
La loro forza è interiore, ma traggono anche dagli altri la spinta e il supporto che serve per andare sempre oltre. Aspirano alla vita come quella di tutti, perché sentirsi parte di un tutto in armonia ci restituisce il senso profondo della Persona.
Con il loro sorriso ci richiamano all’impegno del rispetto e della fiducia nell’altro, ci fanno sentire parte di una vera comunità, dove i legami contano e i valori sono autentici perché vissuti in prima persona.