C’è una domanda che ancora mi perseguita, cos’è successo davvero al mio bambino? Non saperlo è una spina nel cuore: è lì, fa male e non puoi dimenticartene mai, neanche per un giorno.
È così da quando Luigi è nato, il 27 ottobre 2011. Dopo il parto, abbiamo attraversato l’inferno. Non c’è stato neanche il tempo di gioire: un momento prima ce l’avevo tra le braccia, un attimo dopo era dietro un vetro, in terapia intensiva. E pensare che appena nato era un piccolo gigante, ma dalla prima poppata mi sono accorta che non riusciva a mangiare. «Dobbiamo mettergli il sondino nasogastrico», mi dissero i medici. Ma qualcosa è andato storto e Luigi ha subito danni cerebrali. Per loro non ce l’avrebbe fatta, eppure io non riuscivo a credere di dovergli dire addio. E il cuore di una mamma non sbaglia mai: Luigi è qui con noi, pur con mille difficoltà. Ma lui c’è, ha un futuro davanti.
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E c’è la Lega del Filo d’Oro! Una semplice telefonata, e dopo qualche tempo eccoci tutti insieme, compresa la sorellina, al Centro Diagnostico di Osimo per la prima Diagnosi e Intervento precoce. Luigi aveva 4 anni, era un bambino chiuso in se stesso: non comunicava, rifiutava i contatti fisici, si opponeva alle novità con tutte le sue forze. Durante i primi esami abbiamo ricevuto buone notizie: l’ipovisione e l’ipoacusia sono lievi. Ma nonostante questo, Luigi non era in grado di cogliere gli stimoli esterni, l’ambiente circostante era una minaccia: ecco perché camminava in modo incerto, rigido, proprio aveva paura! E poi Luigi giocava poco per un bambino della sua età, non aveva voglia di fare esperienze: il nuovo è un rischio. Occorreva trovare un varco per raggiungerlo, anche piccolissimo.
Grazie alle bravissime educatrici del Centro Luigi ha avuto una vera e propria trasformazione. Prima faticava a camminare, non mangiava nulla di solido, non comunicava con nessuno. Invece, ha iniziato masticare e a camminare meglio. E poi si relaziona di più con noi, è più partecipe, attivo, quasi un “monello”. Per noi è un’emozione incredibile assistere ai suoi piccoli progressi di ogni giorno e anche lui ride contento quando riesce “a fare da solo”.
Certo la strada è ancora lunga ma Luigi ce la sta mettendo tutta per andare avanti. Oggi Luigi si trova al Centro di Osimo, come fosse in una “scuola a tempo pieno”. Sta imparando tante cose ma l’obiettivo è che possa tornare presto in famiglia ed essere inserito in una scuola della sua Sicilia. Noi non vediamo l’ora e siamo sicuri che finché ci sarà la Lega del Filo d’Oro non ci sentiremo mai soli.