Fare Rete attorno alla persona con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale
La Sede Territoriale utilizza maggiormente la metodologia di rete.
Per “rete” si intende per esempio la famiglia, gli amici, i vicini, quelle relazioni “informali” che esistono intorno alla persona (rete primaria), oppure il sistema dei servizi socio-sanitari ed educativi o organismi collettivi (rete secondaria).
“Lavoro di rete” significa operare per creare e rafforzare queste relazioni, creare comunicazione ed integrazione tra diversi soggetti (persone, enti, risorse), attraverso il pieno coinvolgimento della persona con disabilità, che non riceve solo aiuto, ma che deve diventare partner attivo nella relazione di aiuto.
Il “lavoro di rete” può anche creare quelle interazioni che evitano il rischio della frammentazione delle risposte, delle sovrapposizioni, di carenze o incoerenze negli interventi.
Un maggiore coordinamento tra i diversi servizi sia a livello locale che a livello nazionale (ad esempio tra il Centro di Riabilitazione di Osimo della Lega del Filo d’Oro e i servizi presenti sul territorio di provenienza), che operano a supporto di un utente, consente di fornire risposte più adeguate e di raggiungere gli obiettivi in modo più efficace ed efficiente.