Gli ambienti sono pensati per consentire agli ospiti di orientarsi nello spazio e vivere nella maggiore autonomia possibile la quotidianità
Gli arredi, frutto dell’esperienza sul campo dell’Associazione da oltre 57 anni, sono studiati ad hoc per progettare un ambiente il più possibile stimolante e al tempo stesso rispettoso delle esigenze delle persone con disabilità severe.
La disposizione dei mobili, i percorsi, l’illuminazione, i segnali tattili e gli indicatori multisensoriali sono studiati per aiutare gli ospiti – sulla base della ripetizione e dell’ordine preciso delle azioni - a orientarsi nello spazio e a compiere in autonomia i piccoli ma importanti gesti della quotidianità, come vestirsi, lavarsi o apparecchiare la tavola da soli.
La differenziazione degli arredi rinforza negli utenti la percezione delle diverse attività a seconda dei luoghi e dei tempi in cui si svolgono. All’interno degli alloggi, ogni componente d’arredo deve favorire il benessere psicofisico. Ogni accorgimento adottato guida il progressivo apprendimento di ogni nostro bambino e ragazzo nel pieno rispetto delle sue particolari condizioni specifiche.
Esperienza da un lato, lungo processo di studio e progettazione dall’altro:
“L’incontro con la Lega del Filo d’Oro ha significato molto per me: come architetto mi sono sempre dedicato al design e alla progettazione di arredi e interni per una committenza commerciale, per cui l’aspetto estetico è primario: aver potuto conoscere una metodologia di progettazione completamente diversa,
pensare un arredo in funzione del processo riabilitativo di una persona è stata un’esperienza importantissima, non solo per la carriera ma anche per la mia vita”.
A parlare così è l’architetto e designer Alfredo Zengiaro, titolare dell’omonimo Studio con sede a Vicenza che da molti anni progetta gli arredi per le sedi della “Lega”, e ha fatto lo stesso anche per quelli del nuovo Centro Nazionale.
Un impegno notevole visti i volumi degli edifici del primo e del secondo lotto, ma anche le caratteristiche che mobili e complementi devono avere per poter essere inseriti in un contesto così particolare.
Ecco le principali, nelle parole dello stesso Zengiaro: "Prima caratteristica è la sicurezza: gli arredi devono essere realizzati senza spigoli o angoli, con parti perimetrali e maniglie in materiali morbidi. Seconda, la robustezza", continua, "per poter durare nel tempo e resistere a usi intensivi. Terza, ma non ultima, la componente riabilitativa: è causale, tutto è parte di un percorso propedeutico che aiuta l’utente ad individuare e quindi utilizzare l’arredo in modo semplice e intuitivo".