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Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
Chi aiutiamo
Sosteniamo le persone sordocieche e con disabilità sensoriale e le loro famiglie.
Legadelfilodoro Nuovo Centro Nazionale Interni
Dove aiutiamo
Il nostro Centro Nazionale è a Osimo, ma ci sono altre dieci sedi in Italia.
Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
Come aiutiamo
Assistiamo, educhiamo, riabilitiamo chi non vede e non sente valorizzandone al massimo le potenzialità.
Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
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Edoardo+con+educatrice+x+lp+adotta
Donazioni Regolari
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Primo piano di Leonardo, bambino con sindrome di Charge, protagonista dello spot per la campagna della donazioni regolari
Come sostenerci
I modi per sostenerci sono tanti: ogni tua azione è preziosa e ci permette di fare la differenza.
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60° Anniversario
60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme.
Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
Progetti in cantiere
Abbiamo tanto da fare per dare un aiuto concreto a chi non vede e non sente.
Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
Le nostre storie
Nessuno resta indietro, tutti hanno una storia di rinascita da raccontare.
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Le nostre storie

Educatrice da oltre trent’anni, a fianco delle famiglie.

Caterina e Giovanni con il piccolo Edoardo, pieni di punti interrogativi, conoscono da subito Loretta.

In lei e nell’equipe interdisciplinare hanno trovato le risposte che servivano per il loro bambino ed oggi, dopo anni, il legame è indissolubile.

Al Centro Diagnostico lavoriamo a fianco del genitore per individuare insieme, attraverso gli atteggiamenti e i comportamenti del bambino, quello che gradisce, quello che lo rilassa e, forti di questo, per imparare a comunicare con lui.
Un genitore arriva da noi e solitamente è preso soprattutto dall’aspetto medico dopo una diagnosi che lascia poco spazio alla speranza. Qui invece avviene il cambiamento, ci si riesce a soffermare su altri aspetti fondamentali: individuando quello che piace al bambino si riesce ad entrare in contatto e si costruisce, come è avvenuto con Edoardo, la comunicazione.


Edoardo è arrivato qui a 17 mesi, con l’aiuto della sua famiglia e rispettando anche i suoi ritmi sonno-veglia, siamo riusciti ad inserirci nel suo mondo e abbiamo costruito e valorizzato tutte le sue potenzialità.
La comunicazione è l’aspetto più importante per chi ha disabilità sensoriali e, sicuramente, essere affiancati dai genitori che sono sempre accanto noi e che ci illustrano “adesso è stanco, adesso ha sonno, adesso può aver fame, è disturbato” è fondamentale per non rischiare che il bimbo diventi restio all’interazione. Contemporaneamente, però, anche loro si pongono a fianco a noi osservando come interagiamo, forti dell’esperienza maturata in tutti questi anni con situazioni molto complesse e specifiche.


Bambini come Edoardo possono ancora fare molto, sono una soddisfazione quotidiana. La relazione con le famiglie è l’aspetto più emozionante del mio lavoro. Sapere, come per i genitori di Edo, di essere un punto di riferimento e di occupare una parte importante all'interno della loro vita è la cosa più appagante. 

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Attraverso donazioni ricorrenti, riusciamo a garantire servizi, assistenza e aiuti a un numero sempre maggiore di persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale e alle loro famiglie.

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