Torna indietro
Matteo, piccolo utente del Centro Diagnostico, ride in braccio alla sua educatrice che batte le mani e gioca con lui. L'educatrice indossa camice monouso e mascherina chirurgica
Chi aiutiamo
Sosteniamo le persone sordocieche e con disabilità sensoriale e le loro famiglie.
Legadelfilodoro Nuovo Centro Nazionale Interni
Dove aiutiamo
Il nostro Centro Nazionale è a Osimo, ma ci sono altre dieci sedi in Italia.
Alberto, un utente della Lega del Filo d'Oro, e un'operatrice ridono di gusto insieme.
Come aiutiamo
Assistiamo, educhiamo, riabilitiamo chi non vede e non sente valorizzandone al massimo le potenzialità.
Andrea e Eleonora, due centralinisti della Lega del Filo d'Oro, sono fotografati mentre lavorano. Eleonora ha la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio ed è seduta alla scrivania. Andrea sta lavorando al computer. Entrambi guardano verso la fotocamera.
Parla con noi
Possiamo esserti d’aiuto? Compila il form e invialo!
Edoardo+con+educatrice+x+lp+adotta
Donazioni Regolari
Scegli di adottare un Mondo di Sì per chi non vede e non sente. Con una donazione regolare puoi aiutare Edoardo e tanti bambini come lui.
Primo piano di Leonardo, bambino con sindrome di Charge, protagonista dello spot per la campagna della donazioni regolari
Come sostenerci
I modi per sostenerci sono tanti: ogni tua azione è preziosa e ci permette di fare la differenza.
Una vista aerea del Centro Nazionale della Lega del Filo d'Oro di Osimo, una nuova grande casa per le persone sordocieche
Progetti in cantiere
Abbiamo tanto da fare per dare un aiuto concreto a chi non vede e non sente.
Paola Rupili, utente adulta del Centro di Osimo, sorride insieme alla fisioterapista che la affianca in una sessione di idroterapia in piscina
Le nostre storie
Nessuno resta indietro, tutti hanno una storia di rinascita da raccontare.
Francesco lavora il midollino nel laboratorio di riabilitazione per costruire dei cestini
Essere sordociechi
Con gli strumenti giusti puoi diventare protagonista della tua vita.
IMG 9438
Le nostre storie

Matilde Lauria, judoka sordocieca, ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024

Dopo la partecipazione a Tokyo 2020, Matilde rappresenterà chi non vede e non sente anche a Parigi

Una notizia che fa gioire il mondo dello sport e quello delle persone con disabilità sensoriali: Matilde Lauria, judoka sordocieca, seguita dalla Sede Territoriale di Napoli della nostra Fondazione, partecipa alle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Si tratta della seconda partecipazione di Matilde, di 57 anni, che ha già gareggiato alle Paralimpiadi di Tokyo nel 2020.

La storia di Matilde è un esempio di forza e coraggio. Ipovedente dall’età di tre anni a causa di una miopia maligna, ha perso anche l’udito nel tempo, ma non ha mai smesso di credere in sé stessa e nelle sue potenzialità. Nonostante gli ostacoli imposti dalla sua disabilità sensoriale, non si è mai arresa. Matilde è diventata mamma di Paola, Marco e Gabriele, ha vinto diverse medaglie a livello nazionale e internazionale fino a diventare un'atleta paralimpica riconosciuta a livello globale.

Ha scoperto il judo circa 20 anni fa grazie a suo figlio e al suo maestro, e da allora ha coltivato la sua passione per questa disciplina, che le ha dato equilibrio, portamento e soprattutto una rivincita nei confronti della società.

Foto in bianco e nero di Matilde in primo piano, sorridente.
Matilde

"Il judo mi ha permesso di ottenere una rivincita nei confronti della società:

è il pregiudizio degli altri a renderci disabili, non lo siamo noi."

Nel 2016, quando alla cecità è subentrata anche la perdita parziale dell’udito, Matilde ha deciso di rivolgersi alla Lega del Filo d’Oro, che è diventata per lei una seconda famiglia. Ogni anno, accanto ai tanti bambini che arrivano al Centro Nazionale di Osimo per una valutazione, ci sono anche persone adulte come lei, colpite da malattie degenerative che determinano l’insorgere della sordocecità, oppure anziani reduci da ischemie, incapaci di esprimersi. Come accade per i più piccoli, anche con gli adulti l’equipe interdisciplinare della “Lega”, dopo la diagnosi, inizia a lavorare ad un percorso personalizzato, che poi viene portato avanti grazie alle Sedi Territoriali, dove operatori e volontari non lasciano mai solo chi ha bisogno di aiuto, anche nella tutela dei propri diritti.

Il judo le ha permesso di sentirsi pienamente viva, uguale agli altri, donandole una grande occasione di riscatto, che l’ha condotta fino alle paralimpiadi di Parigi 2024, dove parteciperà nella categoria -70 kg. Matilde è l’unica atleta con sordocecità a gareggiare nel suo ranking alle paralimpiadi. Grazie a un impianto per l’udito, riesce a sentire con l’orecchio sinistro. Ma quando combatte sul tatami non può indossare nessun tipo di oggetto metallico, nemmeno l’apparecchio. E così Matilde resta sola, senza vedere né sentire, concentrandosi sulle vibrazioni a terra con la percezione dei piedi.

Il suo sogno di andare a Parigi 2024 e rappresentare tutte le persone che non vedono e non sentono si sta per realizzare e con questo ennesimo traguardo pronto per essere raggiunto, Matilde vuole dimostrare che anche con delle disabilità si possono fare grandi cose. Per lei essere un modello, un esempio da seguire per chi affronta le sue stesse sfide è più importante di un podio e di qualsiasi medaglia.

Allenamenti+a+Tokyo+Matilde+lauria
Matilde vestita da Judoka con la cintura nera sorride