Una notizia che fa gioire il mondo dello sport e quello delle persone con disabilità sensoriali: Matilde Lauria, judoka sordocieca, seguita dalla Sede Territoriale di Napoli della nostra Fondazione, partecipa alle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Si tratta della seconda partecipazione di Matilde, di 57 anni, che ha già gareggiato alle Paralimpiadi di Tokyo nel 2020.
La storia di Matilde è un esempio di forza e coraggio. Ipovedente dall’età di tre anni a causa di una miopia maligna, ha perso anche l’udito nel tempo, ma non ha mai smesso di credere in sé stessa e nelle sue potenzialità. Nonostante gli ostacoli imposti dalla sua disabilità sensoriale, non si è mai arresa. Matilde è diventata mamma di Paola, Marco e Gabriele, ha vinto diverse medaglie a livello nazionale e internazionale fino a diventare un'atleta paralimpica riconosciuta a livello globale.
Ha scoperto il judo circa 20 anni fa grazie a suo figlio e al suo maestro, e da allora ha coltivato la sua passione per questa disciplina, che le ha dato equilibrio, portamento e soprattutto una rivincita nei confronti della società.
Nel 2016, quando alla cecità è subentrata anche la perdita parziale dell’udito, Matilde ha deciso di rivolgersi alla Lega del Filo d’Oro, che è diventata per lei una seconda famiglia. Ogni anno, accanto ai tanti bambini che arrivano al Centro Nazionale di Osimo per una valutazione, ci sono anche persone adulte come lei, colpite da malattie degenerative che determinano l’insorgere della sordocecità, oppure anziani reduci da ischemie, incapaci di esprimersi. Come accade per i più piccoli, anche con gli adulti l’equipe interdisciplinare della “Lega”, dopo la diagnosi, inizia a lavorare ad un percorso personalizzato, che poi viene portato avanti grazie alle Sedi Territoriali, dove operatori e volontari non lasciano mai solo chi ha bisogno di aiuto, anche nella tutela dei propri diritti.
Il judo le ha permesso di sentirsi pienamente viva, uguale agli altri, donandole una grande occasione di riscatto, che l’ha condotta fino alle paralimpiadi di Parigi 2024, dove parteciperà nella categoria -70 kg. Matilde è l’unica atleta con sordocecità a gareggiare nel suo ranking alle paralimpiadi. Grazie a un impianto per l’udito, riesce a sentire con l’orecchio sinistro. Ma quando combatte sul tatami non può indossare nessun tipo di oggetto metallico, nemmeno l’apparecchio. E così Matilde resta sola, senza vedere né sentire, concentrandosi sulle vibrazioni a terra con la percezione dei piedi.
Il suo sogno di andare a Parigi 2024 e rappresentare tutte le persone che non vedono e non sentono si sta per realizzare e con questo ennesimo traguardo pronto per essere raggiunto, Matilde vuole dimostrare che anche con delle disabilità si possono fare grandi cose. Per lei essere un modello, un esempio da seguire per chi affronta le sue stesse sfide è più importante di un podio e di qualsiasi medaglia.