Sono passati tanti anni dal 1989, quando Renzo Arbore diventò l’amatissimo primo testimonial della Lega del Filo d’Oro, eppure il suo affetto, il suo entusiasmo e la sua generosità sono sempre gli stessi.
L’artista considera la “Lega” , gli utenti, i bambini disabili, la sua famiglia, una famiglia a cui è felice di appartenere e che lo ricolma di affetto.
Il suo cammino al fianco della Lega è iniziato quando Arbore era al top della carriera: erano gli anni di “Quelli della notte” e “Indietro tutta” e in tanti cercavano di avvicinare l’artista per chiedere aiuto e sostegno. Dopo un incontro con Rossano Bartoli, allora Segretario Generale, divenne consapevole di una situazione che non aveva mai nemmeno potuto immaginare: esistevano persone che affrontavano la vita al buio e nel silenzio più totale.
Ma allo stesso tempo c’era la “Lega” che s’impegnava e lavorava per dare una speranza, per mettere a frutto ogni residuo di vista e udito, per dare autonomia e nel rispetto delle parole della fondatrice Sabina Santilli “Niente su di noi senza di noi”, spianare la strada anche alla minima autodeterminazione.
L’incontro è una folgorazione e le prime visite al centro di Osimo quasi dolorose nella complessità delle emozioni che suscitano in Arbore. E così arrivano gli spot con la piccola Chiara e con Alberto, arriva un “metterci la faccia” lungo una vita. Ed è un orgoglio anche per lui l’affetto dei sostenitori della “Lega”!
Arbore diventa negli anni una figura amata e presente sia presso il Centro di Osimo che alle inaugurazioni dei nuovi Centri sul territorio italiano. Osserva con gioia la crescita veloce del cantiere della Linguetta, con l’intima soddisfazione di sapere che se tanta gente ha deciso di dimostrare la propria generosità alla Lega del Filo d’Oro, forse è anche grazie a lui.
Ora accanto a “Zio Renzo” come lo chiamano alla “Lega”, c’è Neri Marcorè, che Arbore definisce con affetto e una punta di rimpianto “il suo erede”. Lui però continuerà ad essere presente non appena potrà, con la stessa abnegazione e lo stesso amore della prima volta che, tanti anni fa, mise piede a Osimo.