Il Coronavirus ha cambiato la vita di ognuno di noi.
Forse vi starete chiedendo come l’ha cambiata per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, per le famiglie, gli operatori, il personale medico e per tutti coloro che ruotano attorno alla Lega del Filo d’Oro.
Temporaneamente chiusi, per rispondere alle direttive del Governo, i trattamenti a termine, i servizi territoriali e i centri diurni. Rimangono aperti solo i Centri Residenziali di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese.
Le attività delle Sedi e dei Servizi Territoriali sono sospese, ma il personale può essere contattato e/o può contattare le famiglie per capire se hanno bisogno di qualcosa e per attivarsi con la rete di servizi locale per ricercare una risposta ai bisogni.
I Centri Diurni sono a disposizione per dare supporto a distanza, suggerire attività occupazionali e di svago, dare indicazioni sugli ausili e sulla strumentazione adattata, per fornire supporto psicologico alle famiglie.
Chi risiede nei Centri della Lega del Filo d’Oro, partendo già da una situazione in cui buio e silenzio sono una costante, si trova ad affrontare difficoltà aggiuntive: limitare il contatto (perché veicolo di eventuale contagio), abituarsi ad una routine diversa che prevede la privazione di attività esterne al Centro, idroterapia, momenti conviviali allargati, attività di laboratorio in gruppo e persino di visite da parte delle famiglie.
Inoltre, è stata inserita - nel calendario/orologio tattile o pittografico – più frequentemente l’attività del lavaggio delle mani e sono state messe in pratica attività di desensibilizzazione per far indossare i dispositivi di protezione agli ospiti. Anche mettere una mascherina, per le persone sordocieche e con disabilità plurime, non è una banalità ma un traguardo raggiunto grazie al lavoro dei professionisti della “Lega” che continuano a stare al loro fianco.
Per tutti gli ospiti la Lega del Filo d’Oro sta predisponendo un documento utile in caso di ricovero in struttura ospedaliera contenente la descrizione della persona, il sistema di comunicazione utilizzato, l’approccio emotivo, le preferenze e la presenza di comportamenti disadattivi. Nel caso in cui l’ospedale richiedesse supporto del personale della “Lega” per l’assistenza all’utente, questo verrà fornito dall’Associazione.