Quando Francesco incontra la “Lega” è già adulto, ma la sua vita cambia radicalmente: esce dall’isolamento in cui la sordocecità l’aveva recluso. Si chiudeva in se stesso, non riusciva a comunicare: eppure all’arrivo al Centro la sua prospettiva cambia radicalmente. Poter parlare con il resto del mondo grazie alla List, la lingua dei segni Tattile Italiana o il Malossi, l’alfabeto che usa il palmo della mano come tastiera o altri strumenti tecnologici, gli fanno capire che il tempo dell’isolamento è finito.
Far uscire dalla solitudine in cui vivono le persone con sordocecità è una parte della mission della “Lega”: dare la spinta, laddove ce ne siano le condizioni, per conquistare la massima autonomia possibile, è un altro degli obiettivi base.
Grazie al supporto tecnico ma soprattutto morale della Lega del Filo d’Oro, grazie agli specialisti e ai volontari, Francesco, si riprende una vita che purtroppo non era mai stata completamente sua: inizia a uscire con il bastone grazie al lavoro sull’orientamento e ricomincia a lavorare.
Quando partecipa alla Conferenza delle persone sordocieche capisce che tutti possono avere una vita più piena e felice.
Diventa per un periodo Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche e lotta per sé e per gli altri, per poter avere sempre maggiori opportunità.
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