La Lega del Filo d'Oro continua a fronteggiare l'emergenza Covid al fianco delle persone sordocieche e delle loro famiglie e per Natale celebra la loro resilienza
In un anno così duro per tutti, segnato dall’emergenza Covid-19, anche il Natale assume un significato diverso.
Per la prima volta dalla sua fondazione, la Lega del Filo d’Oro non potrà celebrare il proprio anniversario – il 20 dicembre - in occasione della tradizionale Festa di Natale, un appuntamento speciale che ogni anno ha riunito la grande famiglia dell’Associazione.
Ma il regalo più grande, donato e ricevuto per questo Natale 2020, è senza dubbio la resilienza con cui il personale, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali assistite e i loro familiari stanno affrontando la difficile sfida dell’emergenza. Perché se per loro la pandemia continua, di fatto, a imporre una condizione di totale isolamento dal mondo esterno, nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d’Oro di Lesmo, Modena, Osimo, Molfetta e Termini Imerese l’attività non si è mai fermata, nonostante le difficoltà. Così come non è mai venuto a mancare il sostegno alle famiglie, costrette a sopperire con fatica ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti a causa dei vincoli e delle procedure diverse adottate da regione a regione.
In questo scenario complesso, il monito della fondatrice dell’Associazione «Avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!» riecheggia al termine di questo 2020 più forte che mai, perché la sua determinazione e la sua energia rappresentano un’eredità preziosa per la Lega del Filo d’Oro, da sempre animata dal grande coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile oggi, al fine di rendere la propria missione sostenibile e replicabile nel futuro.
Un grazie sentito a tutto il personale della Lega del Filo d’Oro per gli sforzi straordinari che ha fatto e che continua a fare; ai volontari che hanno saputo reinventare in modalità nuove il loro “stare accanto”; ai familiari che ci hanno rinnovato la loro fiducia, pur nella sofferenza di non poter far visita ai loro cari o nella fatica di aver dovuto sopperire alla chiusura dei servizi con straordinaria resilienza; e ai tanti sostenitori che hanno manifestato una vicinanza concreta.
L’auspicio per questo Natale 2020 è che la pandemia cessi presto, consentendoci di ritornare a una normalità fatta di contatto e vicinanza, parole che per noi più che per altri hanno un significato molto concreto.