Con l’emergenza sanitaria scende l’aspettativa di una società migliore, ma salgono le donazioni verso le organizzazioni del terzo settore e la propensione al testamento solidale.
Con l’emergenza sanitaria scende l’aspettativa di una società migliore, ma salgono le donazioni verso le organizzazioni del terzo settore e la propensione al testamento solidale. Punta di diamante: la propensione degli under 35 alla solidarietà e all’altruismo. E inaspettatamente anche la loro conoscenza del lascito testamentario verso un ente benefico. Sono alcuni dei risultati dell’edizione 2021 della survey “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus”, promossa dal Comitato Testamento Solidale, che ricorda: “stiamo raccogliendo i frutti di 8 anni di lavoro, ma ci sono ancora alcuni luoghi comuni e tabù da sfatare”.
In occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale ha presentato la seconda edizione della survey “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus”, condotta da Walden Lab dal 17 al 21 giugno 2021, su un campione di 1015 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni (campione statisticamente rappresentativo di circa 40 milioni di italiani). All’evento on-line, moderato dalla giornalista e conduttrice Rai Francesca Romana Elisei, sono intervenuti Paolo Anselmi, Presidente Walden Lab, Rossano Bartoli, portavoce del Comitato testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro, Gianluca Abbate, consigliere nazionale del Notariato con Delega al terzo settore e al Sociale e Donatella Marazziti, psichiatra dell’Università di Pisa e Università Unicamillus Roma.
L’incontro è stata l’occasione per una riflessione aperta sulla solidarietà e sul ruolo del Testamento Solidale, strumento straordinario per le organizzazioni del terzo settore, che con il loro operato garantiscono in trasparenza che le ultime volontà di un donatore si trasformino in progetti concreti in favore di chi ne ha bisogno. Soprattutto, è una scelta che può fare chiunque nel pieno rispetto degli eredi, senza ledere in alcun modo i diritti loro garantiti dalla legge. Non esistono patrimoni di serie A e di serie B: chiunque, anche con una piccola somma o con un bene, può predisporre un lascito solidale e donare un futuro migliore a chi resta.
Di seguito alcuni dati emersi dall’indagine.
Italiani generosi, con la pandemia cresce la fiducia nel non profit
7 italiani su 10 hanno donato almeno una volta nel corso della propria vita, e – nel corso degli ultimi due anni (2020-2021) - è del 30% la percentuale di chi ha supportato iniziative di contrasto all’emergenza sanitaria (erano 2 su 10 nel 2020). La pandemia ha aumentato la fiducia verso il terzo settore: nel corso di quest’anno il 13% degli italiani ha scelto una onlus per sostenere la lotta all’emergenza Covid-19, più del doppio rispetto al 2020, quando la percentuale era del 6%. Del resto, il non profit si conferma l’attore sul quale gli italiani ripongono maggior fiducia per uscire dalla crisi post-pandemica e contribuire a creare una società migliore. Tra le cause più sostenute negli ultimi 12 mesi, spicca ancora in vetta la ricerca medico-scientifica col 37% (ma in calo rispetto al 44% del 2020); seguono il sostegno alle persone in stato di bisogno (24% contro il 21% del 2020); il contributo contro fame e povertà nel mondo (20% vs 19%); la protezione animali (17%, stabile); l’assistenza ai malati (17%, stabile); le emergenze umanitarie (15% vs 20%); il sostegno alla disabilità (12% vs 16%) e le adozioni a distanza (10% vs 15%). La donazione media si attesta a 90 euro annuali, ma il 28% del campione dichiara donazioni superiori ai 100 euro.
Testamento solidale: aumentano l'attitudine e la conoscenza
Cresce ancora il numero di quanti hanno già predisposto un lascito testamentario o sono orientati a farlo: tra gli ultracinquantenni sono il 22%, con una crescita di ben 10 punti in 3 anni (erano il 12% nel 2018). E si può decisamente asserire che il Testamento solidale, ovvero quello nel quale la cosiddetta “quota disponibile” include anche un lascito in favore di una causa benefica, non sia più un oggetto misterioso per gli italiani. Il 73% sa di cosa si tratta e la percentuale aumenta di ben 10 punti (83%) tra chi ha più di 60 anni.
Per contro, si riduce in generale la propensione a fare testamento. Il 17% dichiara di averlo già fatto o di averne intenzione (era il 21% nel 2020), ma la percentuale sale notevolmente (27%) tra gli over 70. Cresce però anche la percentuale di quanti escludono di farlo (42%, era il 34% nel 2020). La percentuale di chi lo ha fatto o ne ha intenzione raggiunge il 27% tra chi ha un titolo di studio medio-alto; il 24% tra chi ha fatto almeno una donazione per l’emergenza Covid-19, il 23% tra chi fa volontariato, il 22% tra chi si dice favorevole a fare un lascito solidale.
Ma chi, nella percezione generale, potrebbe fare un lascito solidale? Qualche luogo comune, in questo senso, persiste: per il 47% degli intervistati, può fare un lascito chi non ha eredi; chi è ricco (40%) e chi è più sensibile alle cause umanitarie (27%). Solo un 13% ritiene che il lascito solidale sia un gesto alla portata di tutti, a prescindere dal patrimonio e dallo stato civile. Rispetto ai principali dubbi verso il lascito: il 44% è frenato dalla precarietà lavorativa dei figli (percentuale che sale al 57% tra gli over 70); il 33% preferisce privilegiare gli eredi (questa preoccupazione cresce di 10 punti tra chi ha più di 70 anni); il 32% ha scarsa fiducia su come saranno utilizzati i suoi fondi; il 22% non vuole donare per qualcosa che non potrà poi vedere concretizzata, anche se gli ultrasettantenni sentono meno questo timore (sono il 14%); l’11% teme infine che i familiari non reagirebbero bene.
Per approfondire www.testamentosolidale.org