In occasione dell’anniversario della scomparsa di Sabina Santilli, la Lega del Filo d’Oro annuncia l’avvio dei lavori del suo nuovo progetto in Abruzzo, iniziati da qualche settimana, dedicato alla memoria della sua fondatrice.
Il 12 ottobre 1999 veniva a mancare Sabina Santilli, donna caparbia e visionaria, sordocieca dall’età di sette anni, che nel 1964 decise di fondare, insieme ad un piccolo gruppo di volontari, un’organizzazione che potesse rappresentare il “filo aureo della buona amicizia” per aprire al mondo la condizione delle persone sordocieche e fare in modo che la società si accorgesse di loro. Oggi, a distanza di 23 anni dalla sua scomparsa, quel sogno ambizioso continua a vivere grazie all’impegno della Lega del Filo d’Oro che, alla vigilia di questo importante anniversario, annuncia l’avvio dei lavori di ristrutturazione e realizzazione della nuova “Casa Museo e Centro Studi” iniziati da qualche settimana e che porterà il nome della sua fondatrice.
Donata alla Lega del Filo d’Oro dalla sorella Loda, la “Casa Museo e Centro Studi Sabina Santilli” sorgerà proprio nell’abitazione di San Benedetto dei Marsi (AQ), dove Sabina ha vissuto i suoi ultimi anni di vita. Lo scopo dell’intervento è quello di trasformare ed accrescere le funzionalità dell’attuale “Casa Museo”, creando un vero e proprio “Centro Studi”, con l’obiettivo di farlo diventare un punto di riferimento a beneficio degli studenti delle facoltà di psicologia e pedagogia di alcune università, oltre che nuova Sede Territoriale dell’Ente in Abruzzo.
Il motto di Sabina Santilli era «avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!». La sua visione, la sua determinazione e la sua energia sono ancora oggi un’eredità preziosa per la Fondazione, animata da una fortissima passione e soprattutto dal coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile, al fine di rendere la propria missione sostenibile e replicabile nel futuro. Un percorso di quasi 58 anni, che ha portato la Lega del Filo d’Oro a dare voce ai bisogni delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, a migliorare la loro qualità di vita offrendo servizi con lo standard qualitativo idoneo alle loro esigenze specifiche e promuovendo un approccio inclusivo nella società.