La sindrome da rosolia congenita (CRS), può essere presente nel bambino se la madre contrae il virus della rosolia in gravidanza ed esso attraversa la placenta
Se la malattia viene contratta nelle prime 8-10 settimane di gestazione, l'infezione può causare anomalie fetali a livello neurologico, oculare, dell'apparato uditivo e cardiaco e quindi anche sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. Se invece l'infezione viene contratta in un'epoca successiva della gravidanza, si riduce in proporzione il rischio di difetti alla nascita, ma la sordità neurosensoriale può insorgere anche a seguito delle infezioni contratte fino alla ventesima settimana. Durante la gravidanza, nel periodo prenatale, è possibile che l’ecografia non sia in grado di diagnosticare la presenza della CRS, a meno che non esistano già segni concreti sul bimbo. Invece l’analisi molecolare del liquido amniotico, prelevato 6 settimane dopo l’infezione materna, può confermarne la presenza o l’assenza.
Vivere con la Sindrome Rubeolica
Al momento non è disponibile nessuna cura per la rosolia congenita, per questo motivo è fondamentale la prevenzione: le bambine devono avere accesso al vaccino. La prognosi dell'infezione da rosolia congenita dipende essenzialmente dall'epoca in cui si verifica l'infezione materna. Una precoce presa in carico e un approccio educativo interdisciplinare possono permettere al bambino di raggiungere la massima autonomia possibile.