La stimolazione sensopercettiva
Alle persone sordocieche più fortunate resta un filo di speranza, piccoli residui sensoriali per uscire dall’isolamento.
La Lega del Filo d’Oro lavora ogni giorno per allenare e sfruttare le potenzialità sensopercettive di ciascuna persona seguita.
Ce lo spiega il Direttore Tecnico Scientifico Patrizia Ceccarani.
Lo sviluppo senso-percettivo avviene attraverso un programma di educazione dei sensi residui, che hanno un ruolo di fondamentale importanza, dal momento compensano le informazioni negate dal deficit sensoriale.
Al fine di migliorare la funzionalità visiva, vengono attuati programmi specifici mirati al miglioramento della stessa, come favorire l’integrazione multimodale con gli altri sensi vicarianti, in particolare l’udito ed il tatto, sviluppare la capacità di fissazione di oggetti fermi, di oggetti in movimento, la fissazione di uno stimolo sia attraverso gli occhi che il viso, sia in compiti di attenzione, coordinazione visivo-motoria e discriminazione, che in attività occupazionali e lavorative.
Per potenziare la capacità residua di una persona con ipovisione è importante tenere presente le condizioni sia di illuminazione ambientale, che di contrasto cromatico.
L’educazione olfattiva avviene attraverso la conoscenza di stimoli olfattivi di diversa natura, ad es. tra odori gradevoli e sgradevoli, quelli associati a determinati luoghi (es. cucina) e spazi (es. il prato del parco-giochi), ad alimenti piacevoli e non.
Lo sviluppo dell’attività tattile/aptica, è invece basata su attività di manipolazione, coordinazione bimanuale, motricità fine, discriminazione di sensazioni, oggetti e figure geometriche. Nell’area tattile, le attività sono orientate anche all’acquisizione del senso termico (es. acqua calda e fredda, oppure le sensazioni termiche prodotte da materiali come il legno, il vetro, il ferro, ecc.).
L’educazione gustativa, finalizzata all’affinamento del gusto, avviene attraverso l’assunzione di cibi e liquidi che presentano forti differenze, ad esempio dolce/amaro, salato, insipido, ma anche tramite una programmazione di alimenti legati fortemente alla caratterizzazione gastronomica delle stagioni.
La riabilitazione uditiva segue alcuni criteri metodologici molto importanti, come ad esempio la stimolazione sonora che deve essere integrata attraverso la localizzazione ed il contatto con la fonte che ha prodotto il suono; la selezione di oggetti sonori chiari, facilmente distinguibili e non associati ad altri rumori ambientali, la discriminazione di suoni inizialmente fortemente contrastanti tra loro per facilitarne il riconoscimento.
In questa area, l’approccio musicoterapico svolge un importante ruolo di supporto e stimolo: la stimolazione della persona dal punto di vista vibrotattile/sonoro, la creazione di una base relazionale per facilitare l’apprendimento di abilità motorie, lo sviluppo di forme di socializzazione ed interazione sociale tra bambini e ragazzi con pluridisabilità psicosensoriali e coetanei normodotati.